Vico del Gargano
Vico conta una
popolazione di circa 8.000 abitanti, è situata ad un'altezza di 432 metri sul
livello del mare e comprende anche parte della Foresta Umbra e le località
balneari di San Menaio e Calenella, è quindi possibile raggiungere in pochi
minuti il mare e la frescura della foresta.
Il
paese, fondato intorno al 970 d.C. , ma già abitato nel Paleolitico (come
testimoniano le Necropoli di Monte Pucci e Monte Tabor) è incluso da circa
dieci anni nel circuito dei “Borghi più belli d'Italia” grazie soprattutto al
suo centro storico, tra i più estesi, antichi e ricchi del Gargano.
Esso racchiude
nei suoi vicoli le testimonianze delle dominazioni Normanne, Sveve, Angioine ed
Aragonesi, come il Castello posto all’ingresso del Centro Storico, dimora
occasionale di Federico II di Svevia. Il Borgo Antico è suddiviso in tre rioni
(Civita, Terra e Casale) facilmente distinguibili tra loro in quanto fondati in
epoche diverse e concepiti con differenti stili architettonici e criteri
abitativi.
Vico conta 13 chiese nel centro abitato e un'altra decina nel
contado.
Questa forte spiritualità è evidente soprattutto nelle festività
religiose della Settimana Santa, manifestazione altamente evocativa che coinvolge
l'intera popolazione ed i turisti che accorrono curiosi anche dall'estero.
Specialità tipica ed esclusiva di Vico è la “Paposcia”, una ciabatta fatta con l’impasto della pizza e condita a
piacere (la paposcia tradizionale viene farcita con olio nuovo e pecorino).
Il santo
Protettore della città è San Valentino, protettore degli agrumi contro le
gelate invernali e degli innamorati. Nella settimana del 14 febbraio, la
“Settimana Valentiniana”, il paese è addobbato con rami di alloro, arance e
limoni e vengono organizzati eventi e mercatini che richiamano turisti dalle
aree limitrofe.
In
conseguenza di ciò Vico si avvale anche del titolo di “Paese dell'Amore”.
La Foresta Umbra
La Foresta
Umbra (il nome deriva da “ombrosa”, per la sua fitta vegetazione), è la più
grande foresta italiana di latifoglie. Essa presenta soprattutto faggi di
enormi dimensioni (tra i più grandi d'Italia), oltre ad aceri, carpini e
querce.
La
fauna è ricchissima e variegata e ci si può imbattere facilmente in volpi,
tassi, donnole, cinghiali, daini, gufi e falchi. Recentemente è stato avvistato
anche il lupo che è ritornato ad abitare le zone più remote della foresta. Oltre alla fauna selvatica la Foresta include una serie di masserie ed allevamenti
di maiali, vacche podoliche e capre garganiche, da cui si ricavano salumi e
formaggi saporiti come il caciocavallo podolico (presidio Slow Food), salumi,
il cacioricotta e la mushiska (carne di capra tagliata a strisce ed essiccata).
All'interno
della Foresta è presente un laghetto artificiale, un recinto di daini e mufloni
ed un museo naturalistico con varie specie vegetali ed animali
imbalsamate.
E' possibile allestire pic-nic nelle apposite aree.